Dedicato a me!


Mercoledì, 26 Settembre 2018

Ciao a tutti!

E finalmente si respira… siamo quasi ad Ottobre ed era ora che l’aria mostrasse il suo volto autunnale, così stamattina appena alzata ho percepito quella sensazione che tanto amo e che tanto ho bramosamente atteso: la sensazione di leggerezza data dalla brezza settembrina, come una sorta di ventata liberatoria, il respiro e la testa sono più leggeri e riesco a concentrarmi sulle cose da fare: voglia di cambiare, perché di cose da cambiare nello scorrere monotono della mia vita ce ne sono tante e non solo tra le mura, gli arredi e le cose materiali della casa, che poi arredarla con nuovi arrangiamenti rimane sempre il mio passatempo preferito e una importante priorità, ma anche nello stile di vita che negli ultimi anni (troppi) ho adottato; una vita appesantita, avvelenata dai tanti avvenimenti (purtroppo negativi che non sto a raccontarvi perché vi tedierei), accadimenti che mi hanno trascinato in un vortice di malumori e pessimismi;  ma ora penso che possa bastare e che questa brezza di fine Settembre possa forse aiutarmi a spazzare via il grigiore che per troppo tempo ha incupito il mio animo, che sia da sprone per farmi sorridere ancora al mondo fuori da qui e correre a riprendermi le cose e il tempo perduto … ma sì, si può fare, se lo vuoi, ed io lo voglio!

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E dopo questa importante riflessione (spero di non avervi annoiato), vi mostro qualche foto di una mia creazione autunnale non recentissima, i miei gufetti di stoffa realizzati con stoffe riciclate da vecchie camicie e t shirt...



 ...realizzarli è abbastanza semplice e girovagando per il web si possono trovare facili e interessanti tutorial;  vi chiederete perché questi gufi oggi in questo post, forse perché dicono che i gufi portino fortuna ed io credo di averne bisogno e ne auguro tanta di cuore anche a voi!

"Vai con fiducia nella direzione dei tuoi sogni. Vivi la vita che hai immaginato."
Henry David Thoreau

Un abbraccio!💜
Imma



Autunno?

Venerdì, 21 Settembre 2018

Salve a tutti!

foto dal web

 Si può dare il benvenuto ad un autunno capriccioso che sembra quasi sfidare le sue amanti a rincorrerlo, mentre lui, burlandosene, si nasconde indifferente dietro nuvole grigie, gonfie e calde.
Avvolto nel suo rosso rugginoso mantello, teso a coprire il suo affascinante involucro dipinto dai mille colori caldi della terra, si nasconde, consapevole e fiero, di quanto atteso esso sia per regalar tesori profumati di bosco; atteso e malinconico come l’animo dolce e romantico di chi l’attende stanco di baldanze e frastuoni e ha bisogno di pace nel cuore, nella schiena e nelle mani, come il mio amore, lavoratore stanco, sudato e abbattuto dalla frenetica e infinita estate, stagione di chi non vuole ma anche di chi non può riposare. 
Ma benvenuto tu sia comunque, mio adorato autunno, perché t’amo troppo per poterti odiare.


Imma D.

Un abbraccio!💛

Il melograno e il sorbo


Martedì, 18 Settembre 2018

 Ho scritto questo racconto presa dai ricordi, scorci di vita raccontati con emozione...
buon pomeriggio!

foto dal web

Il melograno e il sorbo… l’amore per la dolce e malinconica stagione autunnale mi riporta ad antiche rimembranze. La melagrana succosa, dolce e aspra assieme, con i suoi sanguigni chicchi andava ad adornare rustiche ceste di frutta adagiate, trionfanti, su tavoli e vecchie madie: portafortuna dicevano, i suoi chicchi straripanti regalano abbondanza, amore, fecondità; ed io bambina pensavo che la melagrana era un così bel frutto e che quei rossi sgargianti chicchi sembravano rubini incastonati, stretti e giocondi, chissà, magari ci potevo anche giocare. Il sorbo, antico frutto d’autunno, selvatico e un po’ dimenticato, dolce e polposo che nella mia casa di bambina attendeva sospeso in veranda avvolto in ambrati grappoli; assieme al melone d’inverno giaceva e attendeva, inerme, il suo tempo perché fosse della giusta dolcezza da poterne apprezzare il nettare. “Assaggia!” mi invitava all’assaggio mio padre conoscendone la polpa morbida e saporita: “assaggia, senti che buono”! Ed io, curiosa, ne gustai una bacca, una e poi un’ altra ancora di quel frutto strano che poco conoscevo e che il vicino o forse la signora Genoveffa, che vendeva l’olio, ci aveva portato, questo non lo ricordo. Non certo si ripeteranno tali emozioni ma, qualora tornassero alla mente, come ora, saranno dolci, care e nitide rimembranze.


Imma D.

Un abbraccio!💜